File:Iconologia di Cesare Ripa perugino, caualier de' santi Mauritio and Lazaro. Divisa in tre libri, ne i quali si esprimono varie imagini di virtù, vitij, passioni humane, affetti, atti, discipline, (14562716530).jpg

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Title: Iconologia di Cesare Ripa perugino, caualier de' santi Mauritio & Lazaro. Divisa in tre libri, ne i quali si esprimono varie imagini di virtù, vitij, passioni humane, affetti, atti, discipline, humori, elementi, corpi celesti, prouincie d'Italia, fiumi, & altre materie infinite vtili ad ogni stato di persone. Ampliata dal sig. cav. Gio. Zaratino Castellini romano in questa vltima editione di imagini & discorsi, con indici copiosi, & ricorretta
Year: 1669 (1660s)
Authors: Ripa, Cesare, 1560-1645.
Subjects: Emblems Woodcuts Symbolism Symbolism in art -- Early works to 1800
Publisher: In Venetia, Apresso Nicolo Pezzana
Contributing Library: Getty Research Institute
Digitizing Sponsor: Getty Research Institute

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ruus e(je Reiy. femper duxtmu,Si efprime niaggiormetc quefta robuftcz!con la corona del rouere, perche Tetlmologdella robuftezza fi deriua dalla voce latirRobMy .,c\\z fignifica la Rouere, e Quercia^ccHie arbore dui i/Timo,gaghardo,forte, e dur,bile.couienfi di pii^ tal corona al Dado, conche fia corona Ciuica,cofi chiamata da AuG^liO,chednrfi fOlltia n chi faluato hauelqtifilcheCittadiho, effendo che IeffettodDatio e di conferuare, enianteneie tutciCittJldini,&fi come la Quercia era conlecraI Gioucperche nella fua tutela tenncro i Gtill fuffero le Citta, cofi deuafi dare al Dati<come quelle che accrefce forzaalli Princin tuiela de quali ftanno le Citta. La tanaglia da tofar la lana ale pecore;ludeaquefloche difse Tiberio Imperadorche nel principio del fuo Impcrio diffiiiurambitione,& Iauaritia, nella quale fi moilpoi efsere totalmcnte fbmraerfo, volendo edunquc dar buono faggio di se, rifpofe a ce LibroPnmo. 131 DATIO OVERO GABE Del Sis. Gky-.X-^ryr^^n Caftellini. ceffario
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a poucri e riccki* (i pofe inRoma Ianno 1606. infiemc con laGabeila della C9ita,&: con la Gabella(ici tutto no- ., fopra la neae,Ia qunicnon aggijiiia fe n&n quelli che voglio-no ie pene de moiiti vogliere in de-litie di gola, per vfar Ie parole di Pli-nio lib . rp. cap. 4. al cui tempo nonfi (pcndcua tanto in neuc , quant-hora fi fpende : poiche dal fuopar-lare , nel luogocitato,&ncllib.31.cap. 3. non fe feruiuano , fe non perriatrefcare Iacqua & alcuni la co-ccuano prima fecondo rinuentioncdi Nerone per pigliare ficuramenteil diletto del frefco fenza li difetxi del-la nene: Hora fe ne feruono non fo-loper rifrefcar Iacqua , mail vino,Pinlalata,gli fiutti, &c alrrecofe d*Eftate, Sc dInuerno ^ & quelli, chefono aflfuefatti a tal frefcura rinfrc-fcano , quando fi purgano, i firoppi-,& le medicine: tanto che (e ne caua ,fei mila fcudi Ianno di Datio inRoma. L e braccia, e gambc nude, e pulite.poiche quelle membra fono in virtiidellc manij&depiediminiftred

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